Secondo la magistratura la Novartis ha truffato nuovamente lo Stato italiano. Questa volta si sarebbe “accontentata” di sottrarre alle casse dello Stato “soltanto” 16 milioni di euro. Appena un mese fa la Novartis e la Roche si sono viste recapitare dal Ministro della Salute la richiesta di un risarcimento pari a 1,2 miliardi di euro per aver fatto cartello nel favorire la vendita di un medicinale più costoso, il Lucestin, rispetto ad uno più economico, l’Avestin, nonostante i due farmaci contengano gli stessi principi attivi. L’ad di Novartis, Francesco Gulli, è indagato per truffa aggravata. Nel 2009 il “premuroso” ministero della Salute del governo Berlusconi decise di sottoscrivere con la Novartis l’acquisto di una fornitura di 24 milioni di dosi di vaccino contro il virus A-H1N1, pari ad un importo di 184 milioni.
In quei giorni i mass media battevano la grancassa per il pericolo pandemia, visto l’insorgere di alcuni casi di “febbre suina”. L’eco di tale notizia diede il la ad affaristi e poco di buono per lucrare sulla fobia delle epidemie. Innanzitutto l’accordo stipulato tra lo Stato e la multinazionale del farmaco insospettì la Corte dei Conti, infatti ai rappresentanti dello Stato parve molto “strano” che la stipula non conteneva una penale in caso di ritardo della consegna dei vaccini. Personalmente l’elevato numero di dosi acquistate mi fece storcere il naso, infatti è risaputo che nonostante l’aggressività crescente delle campagne di prevenzione, vi sono ancora molti italiani che non amano farsi infilare un ago sotto la pelle. Perché il Ministero della Salute contrasse un numero di vaccini che copriva la metà della popolazione o quasi, senza neanche avere delle certezze definitive sullo sviluppo della pandemia?
Vedremo quali saranno i prossimi passi della magistratura. Al momento la Novartis è indagata per aver gonfiato le fatture di rimborso in seguito alla sospensione della fornitura richiesta dal governo. Nel 2010, il cessato allarme pandemia aveva indotto il governo ad interrompere l’acquisto dei vaccini, per cui la multinazionale presentò un conto spese di 19 milioni regolarmente saldato dal Governo nel 2012. Adesso i controlli congiunti eseguiti dalla magistratura in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate hanno stabilito che le fatture di acquisto consegnate da Novartis per ottenere il rimborso spese sono state gonfiate ad arte.
Visti i pregressi, come possiamo fidarci delle multinazionali del farmaco. Quanti vaccini e quanti farmaci dannosi ci hanno costretto ad assumere per rimpinguare i loro bilanci? Devono smettere di lucrare sulla nostra pelle. Se non iniziamo a prendere consapevolezza che dobbiamo difenderci da questi avvoltoi, continueremo ad essere preda dei loro istinti famelici. Finché non ci libereremo dall’ ingordigia delle multinazionali non saremo padroni della salute.