La croce indica la possibile ubicazione della centrale elettrica
La croce indica la possibile ubicazione della centrale elettrica

Il bisogno di energia elettrica da parte dell’essere umano pare inarrestabile, il quale ha da tempo nel mirino l’estuario di Severn, che si trova tra il Galles e l’Inghilterra. Questa zona possiede tra le più alte maree del mondo, con una differenza, tra il punto più alto e quello più basso, di nove metri.

Il sogno degli ingegneri, è sempre stato quello di utilizzare questo fenomeno naturale così da produrre energia elettrica, naturalmente cercando di imbrigliarlo a proprio uso e consumo, facendo, in questo caso, le cose veramente in grande, costruendo una enorme laguna artificiale intorno a Cardiff. Il progetto, presentato il 2 marzo scorso, si basa sulla costruzione di una diga lunga 22 km, che creerebbe una laguna artificiale di 70 chilometri quadrati.

La società Tidal Lagoon Power, spera di ottenere il permesso di pianificazione nel 2018, per poi mettere in funzione questa centrale elettrica nel 2023. L’impatto ambientale non sarà indifferente, visto che la società prevede di installare dalle 60 alle 90 turbine, con una potenza tra i 1800 e i 2800 megawatt, in grado di alimentare circa un milione e mezzo di abitazioni, più di quelle che attualmente formano il Galles.

Le vie dell’inferno sono sempre lastricate di buone intenzioni, l’essere umano è notoriamente un apprendista stregone e, pur valutando positivamente l’intento, non è in grado di verificare esattamente che cosa comporterà questa modificazione dell’ambiente. Inevitabilmente, le correnti marine subiranno delle modificazioni, lo stesso dicasi per quanto riguarda il flusso del pesce, in pratica, un intero ecosistema, verrebbe disturbato, per non dire di peggio.

Naturalmente tutti gli studi del caso serviranno a confermare la bontà di questo progetto, ma sappiamo bene quanto tutto questo comporti rischi enormi a scapito dell’ambiente e di coloro che vi abitano. Attorno alle grandi opere ruotano interessi troppo grandi per essere fermati, dove la politica del fatto compiuto, associato alla pillola che viene indorata, è ormai una costante, finendo, prima o poi per trovare un varco affinché tutto questo possa realizzarsi.

L’uomo vuole inglobare la forza della natura per utilizzarla a proprio uso e consumo, separando ciò che la natura, nel corso dei millenni, ha unito. Gli esempi al riguardo non mancano, non particolarmente positivi del resto, malgrado questo si continua a pensare in “grande”, senza tenere conto delle piccole cose e di un ritmo della natura che sa quello che fa… forzarlo non è mai stato di buon auspicio.