“Se vuoi obbligare qualcuno a fare qualcosa, convincilo a fare questo per il suo bene ed egli si precipiterà a fare proprio quello che tu vuoi senza doverlo costringere.”

La campagna di promozione dei vaccini si basa fondamentalmente su questo assioma: le aziende farmaceutiche, che si sono sapientemente e capillarmente infiltrate nelle Istituzioni appositamente create per sorvegliare il loro stesso operato, si sono adoperate in questi ultimi 50 anni nel diffondere una cultura della paura delle malattie infettive spacciandole spesso per gravi e incurabili tanto che la popolazione generale è stata spinta a vedere nei vaccini la panacea in grado di bloccare l’instaurarsi di qualunque epidemia (1).

L’immaginario collettivo su cui si è potuto far leva è, infatti, ancora oggi pregno dei racconti sulla peste che mieteva vittime sterminando interi paesi, sulla lebbra e la poliomielite che lasciavano reliquati debilitanti, sulla tubercolosi, sulla difterite e chi più ne ha più ne metta.

Non ci è quindi voluto un grande sforzo nel dirottare l’informazione pubblica a favore dell’utilizzo dei vaccini per prevenire queste e tante altre malattie. La frequenza delle malattie infettive è in calo? Merito dei vaccini. La mortalità infantile è in calo? Merito dei vaccini. La popolazione mondiale è in aumento? Merito dei vaccini (2).

Nessuno, però, è andato a verificare se queste affermazioni siano davvero fondate su attendibili dati scientifici raccolti con indipendenza di giudizio, senza cioè conflitti di interesse (3). Se, per esempio, un dipendente di una azienda farmaceutica produttrice di un certo vaccino fosse incaricato di studiare gli effetti positivi e negativi del vaccino in questione e se, dal suo lavoro dipendesse l’immissione in commercio del prodotto…beh un dubbio sulla faziosità dei risultati verrebbe anche ai non addetti ai lavori!

Ulteriori dubbi, poi, iniziano a venire in maniera, purtroppo, atroce quando dei genitori portano a vaccinare il loro figlio fino a quel giorno perfettamente sano e, gradualmente, questi inizia ad avere dei comportamenti anomali, mai avuti prima d’ora, una febbre inspiegabile, convulsioni, rash cutanei, anomalie negli esami del sangue, la lista è molto lunga e ricorda i racconti delle epidemie dalle quali eravamo stati così tanto spaventati e per sfuggire alle quali siamo ricorsi di buon cuore all’uso dei vaccini (4).

I Governi sono stati costretti a promulgare leggi che riconoscono i danni da vaccino e che prevedono dei risarcimenti in quanto le sequele possono essere molto gravi e permanenti (5). Se uno Stato arriva a tanto significa che la percezione del problema da parte dei cittadini è solo una minima parte del problema reale al quale, però, non viene dato risalto. Perché?

I vaccini devono essere permeati da un’aura di sicurezza e di protezione che non può essere scalfita nemmeno dall’evidenza più ovvia. Quale interesse muove questa politica della salute quantomeno anomala? Se uno Stato e/o un’azienda farmaceutica affermano di voler tutelare e preservare la salute dell’umanità come può accadere che sia impedito un serio dibattito scientifico successivamente alla rilevazione di effetti collaterali a seguito delle vaccinazioni?

A tutte queste domande non sono state date risposte ufficiali esaurienti: si nega il problema come se non esistesse. Se qualche effetto dannoso compare all’indomani del vaccino i sanitari parlano di coincidenza. Non ci sono evidenze scientifiche. Non ci sono: è vero. Non ci sono perché non vengono cercate.

A chi spetta quindi il compito di cercare, di informarsi su come stanno realmente le cose? Non resta altra possibilità che siano proprio le famiglie, la gente comune ad interessarsi a scovare la verità con profondo senso di responsabilità e di amore verso la vita. Ci hanno spaventato in modo reiterato e spesso minaccioso tanto che in parecchi Stati si sta facendo strada l’obbligatorietà della pratica vaccinale nei confronti non solo dei bambini, ma sono previsti a breve programmi vaccinali anche per gli adulti (6). Questo significa che chi ha l’interesse di diffondere l’uso dei vaccini è costretto ad usare la violenza perché la gente si sta svegliando e sta andando oltre la pubblicità tenebrosa, sta capendo che è tutto un bluff e sta comprendendo che chi sa teme, cioè ha paura, di perdere il controllo e il potere.

Continuiamo a farci domande e a pretendere delle risposte. Non possiamo più delegare la gestione della nostra salute e di quella dei nostri cari a personalità che hanno una pericolosa commistione con interessi di tipo commerciale, interessi dei quali noi stessi siamo i destinatari.

Una società ideale si basa sul rispetto della vita che non può prescindere dall’eradicazione dell’ignoranza. Su quest’ultima infatti si può insinuare la paura che porta a fare scelte non sempre corrette. La paura mette fretta, crea divisione tra le persone e annulla la speranza nelle potenzialità insite nel corpo umano che si è sempre dimostrato in grado di reagire agli insulti esterni producendo le giuste difese col minimo delle conseguenze.

La conoscenza, invece, fornisce la vista acuta per intraprendere la strada giusta. In questo periodo a ciascuno di noi è richiesto di fare un salto di qualità nelle scelte che operiamo: non facciamole più ad occhi chiusi! Aprendoli, scopriremo che il mostro non esiste!

BIBLIOGRAFIA

  1. Miller N.Z. Vaccine, Safety Tricks and Trips. Free Report
  2. Ioannidis JPA (2014) How to Make More Published Research True. PloSMed 11(10):e1001747
  3. Mendelsohn R.S. Bambini Sani senza medicinali. Ed. Red. 1984
  4. Engerix B. Riassunto delle caratteristiche del prodotto. Ultima revisione 26/06/2016
  5. 210/1922 e successive modificazioni
  6. Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica. Proposta Calendario Vaccinale per gli adulti e per gli anziani. 2017

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