Analizzando la stampa delle ultime settimane si legge sempre più spesso di casi alquanto anomali di presentazione di malattie infettive ben note alla scienza medica da anni: prima la bambina di Brescia, poi quella di Torino affette da malaria e tetano rispettivamente. Per quanto riguarda il caso di malaria si è arrivati addirittura a pensare alla presenza di una zanzara anofele nella valigia di uno dei pazienti ricoverati in quegli stessi giorni in reparto. Un’ipotesi un po’ tirata per i capelli! Anche a voler dar ragione alla diagnosi, non si è ancora arrivati a capire come la bambina si sia potuta ammalare; non si deve dimenticare il fatto che il contagio è il presupposto per l’insorgenza di qualunque malattia infettiva. Questa piccola mancanza di dati non ha però, fermato i giornalisti dal dare attenzione vivace e ripetuta al fatto che finalmente esiste un vaccino per la malaria. Ma guarda un po’ che coincidenza!
Il caso torinese ha destato ancora maggior scalpore mediatico in quanto, stando alle notizie trapelate, la bambina, per decisione dei genitori, non era ancora stata vaccinata. Sempre sulla stampa si legge che la diagnosi è stata di tipo clinico e che la bambina risultava negativa agli anticorpi contro il tetano, ma che è stata prontamente vaccinata! La piccola è stata ricoverata per difficoltà deglutitorie e trisma facciale, una presentazione tipica del tetano, comune, però, anche alle crisi epilettiche parziali e generalizzate che possono dare una sintomatologia similare, ma che si contraddistinguono per un pattern elettroencefalografico tipico e, ovviamente, per la negatività agli esami anticorpali contro il tetano. Non si dubita della professionalità del personale medico che ha dimostrato di essere perfettamente in grado non solo di escludere che il caso in questione fosse un esordio di una forma epilettica, ma anche di sospettare che l’agente causale della sintomatologia fosse la tossina tetanica. Si chiede, comunque, in questa sede, un minimo di chiarezza su alcuni punti che risultano oscuri: perché vaccinare un soggetto che ha contratto una malattia infettiva? La vaccinazione dovrebbe servire a prevenire la malattia o riesce anche a curarla? Inoltre, la malattia contratta per via naturale non dovrebbe stimolare la naturale produzione di anticorpi verso il germe responsabile? Per la proliferazione del Clostridium tetani è necessaria una zona di anareobiosi che solitamente può essere presente in sede di ferite lacero-contuse poco o mal trattate. Nessuna traccia di ferita, però, sulla pelle della bambina affetta… chissà, magari se si andasse a cercare in qualche valigia…
Fonte:
Corriere.it – Sospetto caso di tetano a Torino: ricoverata una bimba non vaccinata
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